top of page

La Filariosi

  • riccardobressan
  • 21 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

ree

Buongiorno, questo mese parleremo della filariosi, una malattia sostenuta da un verme chiamato filaria per la sua forma sottile e allungata.

Il parassita viene trasmesso dalle zanzare ed è molto diffuso nelle centro-nord Italia dove questa malattia è endemica. Negli ultimi tempi è segnalata anche al sud e nelle isole coprendo quindi la quasi totalità della nazione.

Le filarie sono dei nematodi, qui in Italia ritroviamo le specie Dirofilaria repens, immitis, e Dipetalonema. Le infestazioni da Dirofilaria sono tipiche del cane, che è il principale bersaglio, occasionalmente la ritroviamo nei gatti.

Esistono due tipi di filariosi:

  • la filariosi cardio-polmonare (dirofilaria immitis e dipetalonema), presente ormai a livello endemico nel cane e nel gatto;

  • la filariosi sottocutanea (dirofilaria repens), meno conosciuta e con meno problematiche nel cane e nel gatto ma più comune, rispetto alla cardiopolmonare, nell’uomo, determinando lesioni nodulari di 1-2 centimetri di diametro nel punto di inoculazione.

La malattia viene trasmessa attraverso la puntura delle zanzare comuni e della zanzara tigre.

Vediamo insieme il suo ciclo:

  • la zanzara punge un animale infetto;

  • le larve della filaria maturano nella zanzara fino a raggiungere la forma infestante e migrare nel boccale della zanzara;

  • la zanzara punge l’animale sano e trasmette il parassita;

  • le larve migrano nei capillari dell’animale infestato e successivamente le macro filarie si insediano nel cuore e nelle arterie polmonari del cane, rilasciando micro filarie nei capillari e permettendo la prosecuzione dell’infestazione in altri animali.

Quali sono i principali sintomi?


La filariosi è una malattia molto subdola, le prime fasi spesso sono asintomatiche, ma la malattia può diventare potenzialmente mortale se non curata. I parassiti impiegano anni a crescere di numero e dunque la sintomatologia può essere differente a seconda, sia della quantità di parassiti presenti, che della tollerabilità e resistenza soggettiva dell’animale.

Anche le dimensioni del soggetto sono importanti: cani di piccola taglia potranno essere più velocemente sintomatici per le ridotte dimensioni dei vasi circolatori.

Le prime fasi della malattia sono quasi asintomatiche, a volte può comparire un lieve tosse.

Man mano che passa il tempo i sintomi però tendono a peggiorare coinvolgendo il cuore e i polmoni con:

  • tosse

  • dispnea (difficoltà respiratoria)

  • affaticamento

  • soffi cardiaci

  • dimagrimento

  • edema (gonfiore) simmetrico e non dolente della testa

  • edema del collo

  • edema degli arti anteriori

Ma come capire se il nostro animale ha contratto la filariosi?

Per la diagnosi ci si avvale principalmente di un test specifico condotto sul sangue. Gli esami radiografici ed ecografici aiutano a stabilire la gravità della condizione, ma solo a diagnosi fatta.

La diagnosi può essere diretta, mediante la ricerca delle microfilarie, o indiretta, mediante la ricerca di anticorpi.

Considerando che la malattia è assolutamente asintomatica nella sua fase iniziale è sempre utile ricordare che è bene fare dei test annuali per vedere se il parassita è presente in circolo.

Questo test è essenziale da fare, in caso non si sia mai fatta alcuna profilassi se, cioè non si è mai effettuata alcuna terapia preventiva.

l test consiste in un semplicissimo prelievo di poche gocce di sangue che il medico veterinario porrà a contatto con dei reagenti che mettono in evidenza la presenza di antigeni contro le filarie se queste sono in circolo da almeno 6 mesi.

La cosa più importante però è la profilassi che è la miglior forma di prevenzione in assoluto.

Previa un test diagnostico risultato negativo, la profilassi si effettua somministrando al cane, una volta al mese nel periodo primaverile/estivo, un farmaco che uccide le microfilarie introdotte negli ultimi trenta giorni, prima cioè che si stabiliscano nel cuore. Alcuni prodotti ad uso topico (da mettere sul pelo) riducono il numero di punture da zanzare, riducendo ulteriormente il rischio di infestazione. Nelle zone in cui la filaria è diffusa è consigliabile sottoporre anche i gatti alla prevenzione, proprio perché in questa specie la malattia è molto più grave e difficile da curare.

Diventa quindi di grande importanza effettuare il test se non è mai stato eseguito o se non si effettua regolare profilassi ogni anno e fare la corretta profilassi annuale.


Dott.ssa Federica Porta Medico Veterinario

 
 
 

Comentarios


Ya no es posible comentar esta entrada. Contacta al propietario del sitio para obtener más información.

Vetcompanion s.n.c. di Federica Porta & C. p.i. 11225090015 SDI: M5UXCR1

bottom of page