Patologie Cardiovascolari
- riccardobressan
- 21 dic 2022
- Tempo di lettura: 5 min

In questo articolo parleremo delle principali patologie cardiache del cane e del gatto.
Esattamente come per noi, il cuore è uno degli organi più importanti del nostro corpo, la sua funzione principale è quella di consentire al sangue di circolare e raggiungere tutti i distretti del corpo.
Il cuore è un muscolo involontario, al suo interno ci sono quattro cavità, due atrii e due ventricoli.
Gli atri ricevono il sangue dai vari distretti del corpo, mentre i ventricoli pompano il sangue al di fuori di esso, per inviarlo alle altre zone del corpo. Atrio e ventricolo destro sono separati verticalmente dall'atrio e dal ventricolo sinistro da una lamina di tessuto (setto cardiaco), che dunque divide il cuore a metà.
La comunicazione tra atri e ventricoli è assicurata da valvole funzionano in modo che possono aprirsi e chiudersi per far passare il sangue da una cavità all’altra e consentire di far uscire ed entrare il sangue dal cuore, quando si contrae e si rilascia.
Se questo meccanismo smette di funzionare nel modo corretto, la prima conseguenza è quella di un rallentamento della circolazione sanguigna, il circolo non riesce ad essere efficace nel portare via le scorie dai tessuti periferici, ai quali quindi arriverà anche meno ossigeno.
Si parla allora di patologie cardiache, che possono essere congenite o acquisite.
Alcune malattie congenite, si presentano fin da cucciolo, perché associate a malformazioni dell’anatomia dell’organo. I gatti di razza Main Coon, il Norvegese ed il Persiano e cani di razza Boxer e Cavalier King Charles sono quelli in cui più frequentemente sono presenti patologie ereditarie.
Le principali patologie congenite sono:
Il dotto arterioso pervio, un vaso sanguigno che collega l’aorta all’arteria polmonare durante la vita fetale, normalmente si chiude subito dopo la nascita.
La stenosi aortica :un restringimento congenito o acquisito delle valvole aortiche, tale per cui si limita il flusso sanguigno dal ventricolo sinistro del cuore.
La stenosi polmonare: un restringimento dell'area della valvola polmonare a causa di un ispessimento dei lembi valvolari.
Cardiomiopatia ipertrofica: è un ispessimento della parete nel ventricolo sinistro
cardiomiopatia dilatativa: il muscolo cardiaco, soprattutto nel ventricolo sinistro, si indebolisce e non si contrae in modo normale, ingrossando il cuore .
Di solito sono malformazioni che se individuate in tempo possono essere corrette chirurgicamente e permettere una buona qualità di vita, soprattutto quelle che riguardano difetti anatomici.
Le patologie acquisite sono invece la maggioranza di quelle normalmente osservabili nei nostri animali.
Riguardano principalmente soggetti dagli 8 anni in su e la causa è quasi sempre un danno alle valvole.
La più colpita di solito è la valvola mitrale, quella che collega l’atrio e il ventricolo sinistro.
La valvola non si chiude più bene e non permette il corretto svuotamento del cuore che tende ad ingrossarsi.
Ma come accorgerci che il amico a quattro zampe ha un problema cardiaco?
Cane e gatto spesso hanno sintomi un po' diversi.
Nel gatto i principali sintomi sono:
la “ fame d’aria”: se il gatto respira spesso con la bocca aperta, anche quando non fa caldo, anche solo dopo una attività leggera;
cambi di comportamento: essere meno socievole, lasciarsi accarezzare più difficilmente, essere più aggressivi e giocare di meno.;
Miagolii diversi dal solito: il gatto si lamenta senza un perché, è più irrequieto, anche e soprattutto di notte.
Mucose bluastre: la difficoltà respiratoria e la scarsa ossigenazione delle zone più periferiche, può creare uno stato cosiddetto cianotico, che si evidenzia in una colorazione più scura delle mucose, visibile bene sulle gengive;
Pelo opaco e sporco : dovuto soprattutto alla diminuita frequenza di pulizia. (Minor grooming)
perdita di appetito: questa è sempre (o quasi) segno di malessere
astenia: svogliatezza al movimento, dormire molto più del solito, essere poco attivo (mentre prima lo era molto di più) può essere un segno di cardiopatia nel gatto.
Nel cane invece i principali sintomi di patologia cardiaca sono:
Affaticamento: una diminuzione dell’ossigeno si traduce quasi immediatamente in un aumento dello sforzo del soggetto. Questo è uno dei primi sintomi che avrai quando il tuo cane comincia a soffrire di una malattia cardiaca, di qualunque origine essa sia.
Tosse: abbastanza diffuso nelle malattie cardiache, è dovuta soprattutto al rallentato circolo che quindi fa accumulare a livello polmonare più liquidi.
Fiato corto e respirazione difficoltosa
Incapacità di dormire tranquillamente di notte: l’irrequietezza notturna è conseguenza di uno stato di malessere, che quindi porta il cane a respirare male anche di notte
Debolezza
Intolleranza al movimento
Perdita di peso: si può avere questo stato a causa di una minor capacità dell’organismo di sfruttare i componenti provenienti dalla dieta, con conseguente diminuzione di peso.
Ingrossamento addominale: accumulo di liquidi all’interno delle cavità addominali o toraciche, dovuto al rallentamento della circolazione sanguigna e che non permette più all’organismo di riassorbire il liquidi
Scarso accrescimento: tipico soprattutto in soggetti (cuccioli) con cardiopatie congenite, non raggiungono il corretto livello di accrescimento, a causa delle malformazioni presenti.
Svenimenti: per una improvvisa diminuzione della perfusione (presenza di sangue) cerebrale.
Cosa fare se riscontriamo uno di questi sintomi?
Tutte queste patologie sono facilmente individuabili dal veterinario, infatti la patologie cardiache sono accomunate da un segno classico, il soffio cardiaco.
Con soffio cardiaco, intendiamo generalmente un rumore anomalo prodotto dal passaggio del sangue attraverso le valvole cardiache, all’interno delle cavità cardiache o nelle strutture vascolari maggiori poste in prossimità del cuore stesso.
Può avere intensità variabile a seconda della gravità della patologia e localizzazione specifica a seconda dei distretti interessati.
Una volta individuato sarà poi necessario eseguire degli esami più approfonditi, come l’ecocardiografia, per valutare la funzionalità del cuore e impostare la giusta terapia.
E se il nostro animale soffre già di una patologia cardiaca, come possiamo aiutarlo, oltre alle terapie prescritte?
attività fisica regolare e controllata. Sono da controllare che non ci sia affanno ed è importante annotare il tempo impiegato per percorrere lo stesso tratto, senza che ci siano difficoltà respiratorie o calo del rendimento. Si devono ovviamente evitare i momenti in cui le temperature sono troppo elevate.
Controllo della dieta: una alimentazione adeguata per questa condizione prevede – Fonti energetiche di alta qualità sia proteiche che di grassi – Acqua sempre a disposizione – Integrazione con Acidi Grassi Omega 3 che hanno proprietà antiaggreganti e antinfiammatorie protettivi sulle pareti vascolari del cuore
rigoroso controllo del peso corporeo
controllo e monitoraggio della frequenza respiratoria durante il sonno: annotare questo parametro, una volta a settimana, contando gli atti respiratori fatti in 30 secondi, cioè quante volte il torace si solleva in questo arco di tempo per essere, così in grado di valutare quando aumenta e indicarlo al medico. Il valore normale della frequenza respiratoria è inferiore a 30/35 atti respiratori per minuto.
Se correttamente trattate e con controlli seriali presso il proprio veterinario, i nostri animali cardiopatici possono tranquillamente convivere con questa patologia, mantenendo un buon tenore di vita.
Dott. ssa Federica Porta Medico Veterinario
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