Il Diabete nel Cane e nel Gatto
- riccardobressan
- 2 set 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 23 dic 2022

Questo mese parleremo di una delle patologie più diffuse tra i nostri amici cani e gatti, il diabete mellito.
Si tratta di una malattia causata da un’assoluta o relativa carenza di insulina (ormone prodotto dal pancreas che regola la quantità di zuccheri nel sangue) con conseguente incapacità dei tessuti ad utilizzare il glucosio come fonte energetica, impossibilità a mantenere adeguati livelli di glucosio nel sangue e quindi persistente iperglicemia.
Nel cane la forma più frequente di diabete mellito è il tipo I causato da una ridotta produzione d'insulina in seguito alla distruzione di alcune cellule del pancreas per cause non ancora completamente chiarite, tra le quali probabilmente quelle autoimmuni.
Nel gatto è invece più frequente il tipo II al quale si associa una ridotta produzione d'insulina con una ridotta sensibilità dei tessuti alla sua azione. Numerosi studi hanno chiarito come l'obesità e l’alimentazione scorretta sia il fattore predisponente più importante nella genesi della malattia nel gatto.
l diabete mellito colpisce tipicamente cani di età medio anziana con un picco di presentazione per i soggetti tra i 7 ed i 9 anni ed una prevalenza di femmine sterilizzate rispetto ai maschi.
I classici sintomi del diabete sono:
Poliuria: aumento della produzione di urina
Polidipsia: aumento della sete
Polifagia: aumento della fame
Perdita di peso
Nei gatti diabetici ulteriori sintomi possono includere torpore, disidratazione, cattiva qualità del mantello. I segni evidenti della neuropatia diabetica come la debolezza degli arti posteriori, la diminuzione della capacità di saltare ed una postura plantigrada in stazione quadrupedale o durante la deambulazione.
Come si arriva alla diagnosi?
La diagnosi si ottiene molto facilmente, basta un esame del sangue in cui si può rilevare un aumento dei livelli di glucosio, o ancora più semplicemente con un campione di urine. Infatti in caso di diabete l'elevata iperglicemia supera la soglia renale di riassorbimento e verrà ritrovato glucosio nelle urine (normalmente assente).
Idealmente è utile anche misurare le fruttosamine che confermano, se elevate, un'iperglicemia persistente.
Una volta diagnosticato il diabete è importante verificare che non ci siano altri fattori che possono aver favorito la comparsa dell'insulino resistenza o della scarsa produzione di insulina come la sindrome di Cushing, una pancreatite o elevati livelli di progesterone nel cane.
Come nell’uomo, la terapia consiste nella somministrazione di insulina,una dieta specifica per animali diabetici e la cura di eventuali patologie sottostanti.
Esistono vari tipi di insulina che vanno scelte caso per caso per modalità di somministrazione e durata. La stessa terapia andrà attentamente calibrata sul singolo paziente, mediante l’osservazione della reazione ad una dose iniziale che verrà poi modificata in base alla risposta valutata tramite curve glicemiche ottenute da misurazioni seriali della glicemia.
Anche la dieta in questa patologia ha un ruolo fondamentale in quanto devono avere una riduzione del tenore di carboidrati e un aumento delle proteine, al fine di poter abbassare la glicemia e di ridurre il peso corporeo per diminuire una delle cause di insulino resistenza (sovrappeso).
Quantità e composizione dei pasti dovrebbero essere identici da un giorno all’altro per evitare variazioni nella richiesta di insulina. Dal momento che questo può risultare difficile con le diete casalinghe, è normalmente preferibile fare uso di diete commerciali.
Il diabete, soprattutto se non trattato può portare a complicanze, anche molto gravi come la
chetoacidosi diabetica, infezioni delle vie urinarie e della cute, la cataratta nel cane (che compare nella quasi totalità dei casi mentre è rara nel gatto) e neuropatie periferiche.
Al contrario, può verificarsi uno stato di ipoglicemia in corso di terapia insulinica se la dose è eccessiva o se si verificano condizioni che portano ad un eccessivo o inusuale consumo di glucosio o ad un insufficiente apporto dello stesso.
I principali segni di ipoglicemia sono: inquietudine, tremori, sonnolenza fino alla perdita di coscienza.
L'ipoglicemia è potenzialmente letale, è quindi molto importante contattare subito il veterinario se si verificano questi sintomi e nel frattempo somministrare del miele, anche spalmandolo sotto la lingua o sulle gengive, se l'animale non è in grado di deglutire.
Generalmente la patologia diabetica non è guaribile anche se trattabile per diversi anni con ottima qualità di vita del paziente.
Generalmente il cane o il gatto con diabete mellito necessitano di circa 2 o 3 mesi prima di raggiungere un controllo glicemico adeguato, e sono necessari controlli clinici periodici per tutta la vita dell’animale. La riduzione o scomparsa di sete e urinazione eccessivi nonché l’aumento di appetito, così come la presenza di un animale vigile ed attivo e con stabile peso corporeo, denotano un buono stato di controllo metabolico.
Inizialmente i controlli dovrebbero essere più frequenti, con il passare del tempo, gli intervalli possono essere più estesi. Le valutazioni in clinica sono previste settimanalmente nelle prime 4-8 settimane e successivamente ogni 4 mesi.
In alcuni casi dopo un periodo di controllo della glicemia attraverso un'adeguata terapia insulinica è possibile che il paziente non necessiti più della somministrazione di insulina, soprattutto se il diabete era causato da patologie sottostanti nel frattempo diagnosticate e risolte (altre sindromi ormonali, pancreatiti, o elevati livelli di progesterone) e se la condizione di iperglicemia non perdurava da troppo tempo.
La remissione clinica del diabete è molto più frequente nel gatto per il quale si può arrivare in certe categorie di pazienti anche al 50% di probabilità mentre lo è molto meno per il cane.
Dott.ssa Federica Porta - Medico Veterinario
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